Stati Uniti, Sud America
L’Urubù o Avvoltoio nero americano è presente dagli Stati Uniti orientali e meridionali all’Argentina ed il Cile centrale.
Ha dita centrali molto allungate e parzialmente palmate, l’abitudine ad urinarsi sulle zampe per rinfrescare il corpo durante le giornate calde, distende le ali durante le soste per riscaldarsi e disinfettare il piumaggio ai raggi del sole. Tutte peculiarità proprie delle cicogne abbinate naturalmente ad un corpo e ad una alimentazione da rapace necrofago.
L'urubù dalla testa nera, come le altre specie di urubù, presenta testa e collo glabri, con cute rugosa. Il restante piumaggio è di colore marrone scuro tendente al nero.
Può raggiungere una taglia di 58 – 69 centimetri ed ha un’aspettativa di vita di 16 anni.
In ambienti naturali, l'avvoltoio nero mangia principalmente carogne. Nelle aree popolate da esseri umani, può spazzare via nelle discariche di rifiuti, ma prende anche uova e materiale vegetale in decomposizione e può uccidere o ferire mammiferi neonati o incapaci. Come altri avvoltoi, svolge un ruolo importante nell'ecosistema eliminando le carogne che altrimenti sarebbero un terreno fertile per le malattie. L'avvoltoio nero individua il cibo a vista o seguendo gli avvoltoi alle carcasse.
Predilige terreni aperti intervallati da zone boschive o cespugliose. Si trova anche nelle foreste umide delle pianure, negli arbusti e nelle praterie, nelle zone umide e nelle paludi, nei pascoli e nelle ex foreste fortemente degradate. Preferendo le pianure, è raramente visto nelle zone montuose. Di solito è visto librarsi in volo o appollaiato su pali di recinzione o alberi morti.
2018,
Original acrylic on paper
2019,
Original acrylic on paper
2021,
Original acrylic on paper
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This exhibition is a rare chance to experience two of Yayoi Kusama’s Infinity Mirror Rooms. These immersive installations will transport you into Kusama’s unique vision of endless reflections.
Infinity Mirrored Room – Filled with the Brilliance of Life is one of Kusama’s largest installations to date and was made for her 2012 retrospective at the gallery. It is shown alongside Chandelier of Grief, a room which creates the illusion of a boundless universe of rotating crystal chandeliers.
A small presentation of photographs – some on display for the first time – provides historical context for the global phenomenon that Kusama’s mirrored rooms have become today.