Europa, Russia, Turchia, America Settentrionale
CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
Il barbagianni (Tyto alba) è un uccello rapace prevalentemente notturno. Il suo particolare verso, che assomiglia al russare di un essere umano, è probabilmente alla base del buffo nome. Il termine "barba" in alcuni dialetti della lingua italiana significa infatti "zio", mentre Gianni deriverebbe proprio dal nome Giovanni.
I barbagianni sono gufi di medie dimensioni caratterizzati da lunghe zampe ricoperte da scarso piumaggio che terminano con le dita dal colore grigio. La grande testa è arrotondata e ricorda la forma di un cuore. Le femmine tendono ad essere più grandi dei maschi (circa 570 grammi di peso, contro i 450 dei maschi). La lunghezza del corpo del barbagianni è di circa 30-40 centimetri e l'apertura alare di un individuo adulto generalmente supera di poco il metro.
Si tratta di animali dotati di un ottimo udito e la loro comunicazione è infatti basata su suoni estremamente diversificati tra loro. Gli occhi, inoltre, permettono un'ottima visibilità notturna e grazie a questa abilità vengono considerati eccellenti cacciatori crepuscolari. L'habitat ideale è caratterizzato dalla presenza di cavità adatte alla nidificazione come alberi cavi, ruderi, scogliere, argini o cassette messe a disposizione dagli agricoltori, i quali favoriscono la presenza del rapace in quanto viene considerato un ottimo strumento di gestione dei piccoli roditori. Si tratta di animali monogami che possono riprodursi quasi in ogni momento dell'anno a seconda della disponibilità di cibo e tendono ad utilizzare sempre lo stesso nido, il quale viene rivestito dalle femmine di materiale morbido dove deporre le uova (in media 4-7).
2018,
Original acrylic on paper
2019,
Original acrylic on paper
2021,
Original acrylic on paper
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This exhibition is a rare chance to experience two of Yayoi Kusama’s Infinity Mirror Rooms. These immersive installations will transport you into Kusama’s unique vision of endless reflections.
Infinity Mirrored Room – Filled with the Brilliance of Life is one of Kusama’s largest installations to date and was made for her 2012 retrospective at the gallery. It is shown alongside Chandelier of Grief, a room which creates the illusion of a boundless universe of rotating crystal chandeliers.
A small presentation of photographs – some on display for the first time – provides historical context for the global phenomenon that Kusama’s mirrored rooms have become today.